I dati illustrati dal dg di Ismea, Marchi: “Il 63% dei comuni italiani ospita almeno una struttura, una percentuale che diventa l’85% nel Centro Italia”
Gli agriturismi costituiscono senza dubbio una risorsa strategica per il settore agricolo e turistico, poiché offrono multifunzionalità, sostenibilità e una risposta credibile allo spopolamento delle aree interne.
Tutti i numeri dell’agriturismo
Lo ha affermato Sergio Marchi, direttore generale Ismea. “Nel 2022 le aziende agrituristiche autorizzate in Italia erano 25.849, un aumento del 23,7% rispetto al 2013. Queste strutture rappresentano il 2,3% del totale delle aziende agricole italiane e generano un valore complessivo di quasi 1,9 miliardi di euro, pari al 2,6% del prodotto agricolo nazionale. I numeri confermano come gli agriturismi siano una risorsa per il sistema agricolo e turistico del nostro Paese“.
Secondo Ismea, tutte le tipologie di servizi agrituristici sono cresciute nell’ultimo decennio: l’alloggio e la ristorazione segnano entrambi un aumento del +23%, mentre le degustazioni hanno registrato un impressionante +75%. “La diversificazione dei servizi non solo contribuisce a incrementare i ricavi ma amplia anche le opportunità per offrire esperienze uniche e autentiche ai turisti“.
La capacità ricettiva del comparto è in costante espansione. Gli agriturismi offrono 535.000 posti a sedere (+32% rispetto al 2013), 297.000 posti letto (+32%) e 14.500 piazzole di sosta (+77%). La crescita non è solo numerica ma certifica l’importanza del settore nel fornire un’alternativa valida sia per contrastare l’overtourism nelle città d’arte sia per rivitalizzare le aree rurali.
Agriturismo, fenomeno tutto italiano
La presenza degli agriturismi è diffusa in modo capillare su tutto il territorio nazionale. Ancora qualche dato: il 63% dei comuni italiani ospita almeno un agriturismo, percentuale che sale all’85% nelle regioni del Centro Italia, come la Toscana, e al 98% in alcune. Il 31% delle strutture si trova in aree montane e il 53% in aree collinari, il che certamente dimostra come gli agriturismi siano veri e propri presidi del territorio, capaci di mantenere vivo il tessuto socioeconomico e culturale anche nei luoghi più marginalizzati.
Anche la domanda agrituristica è in aumento, con numeri che superano ampiamente quelli pre-pandemia. “Nel 2023 gli arrivi totali sono cresciuti dell’11% rispetto al 2022, con un incremento del 18% per i turisti stranieri e del 5% per quelli italiani. Per la prima volta – ha spiegato il dg di Ismea – gli ospiti stranieri hanno superato gli italiani, raggiungendo quota 2,3 milioni. I pernottamenti complessivi, invece, sono aumentati del 7%, con un dato particolarmente significativo per gli stranieri (+11% rispetto al 2022)”.
Il ruolo agricolo e sociale
Gli agriturismi italiani sono un modello di eccellenza. Non solo rappresentano un’importante fonte di reddito per le aziende agricole, ma contribuiscono a preservare il paesaggio, a mantenere vive le tradizioni locali e a offrire esperienze uniche ai turisti. Gli agriturismi italiani sono eccellenze italiane capaci di valorizzare il territorio, sostenere l’economia rurale e promuovere i prodotti agroalimentari di qualità.
Gli agriturismi non solo custodiscono il paesaggio rurale, ma promuovono i prodotti agroalimentari di eccellenza, come le denominazioni DOP e IGP, che sono il frutto di tradizioni e culture locali radicate e di grande valore. Attraverso il Fondo Complementare al Pnrr si sono resi disponibili circa 318 milioni di euro per il settore agricolo, di cui il 64% destinato specificamente agli agriturismi. Una parte significativa, pari al 21%, è finalizzata a rafforzare l’attrattività delle aree rurali e a sostenere il turismo agricolo come leva di sviluppo per i territori.
Tutta quest’attenzione fa bene anche al turismo agroalimentare, che sta diventando un elemento di richiamo fondamentale per i visitatori internazionali, che scelgono l’Italia non solo per le città d’arte e il patrimonio culturale, ma anche per vivere esperienze autentiche legate ai nostri prodotti agroalimentari di qualità.