Persi altri 4.000 ettari di suolo, l’allarme di Ismea

Le cause sono gli abbandoni, la cementificazione e il fotovoltaico a terra, secondo il focus sul rapporto Ispra 2024

Tra abbandoni, cementificazione e cambi di destinazione sono stati persi, nel 2023, altri 4.000 ettari di suolo agricolo. Lo afferma il Rapporto Ispra 2024. Il fenomeno è dovuto anche all’installazione di impianti fotovoltaici a terra che, in base a una stima Ismea, ha coinvolto poco meno di 400 ettari, ovvero il 9,5% del suolo agricolo consumato nell’anno, seppure con una diversa intensità territoriale. 

Un esempio di agrivoltaico in Toscana

Il consumo di suolo agricolo

Il Focus Ismea, abbinato al Rapporto Ispra rivela, a livello di macro-ripartizioni geografiche, una maggiore incidenza dei suoli agricoli convertiti a fotovoltaico al Nord, con il 46,5% dei circa 400 ettari, contro il 40% di Sud e Isole e il 13,5% del Centro Italia. Il Veneto, con poco più del 17% del totale, apre la classifica regionale, seguito da Piemonte e Sicilia, con circa il 14% ciascuno, e da Lazio e Sardegna con quote rispettivamente dell’11,5% e dell’11%. Residuale il fenomeno in Puglia, con poco più del 2% dei 400 ettari nazionali, e soprattutto in Umbria, Marche, Toscana e Campania (ciascuna con 1% circa di quota): nessun contributo, invece, da Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta, Liguria, Molise e Calabria.

Il fenomeno, che implica un effettivo consumo di suolo agricolo ma che, a differenza della cementificazione, non assume carattere irreversibile, ha interessato per il 51% aree rurali con agricoltura di tipo intensivo, collocate in prevalenza in territori di pianura e collina, il cui impatto sul piano economico e produttivo è significativamente maggiore rispetto ad altri contesti. Un altro 28% ricade in ambiti classificati “intermedi”, il 13% in aree interne con problemi di sviluppo, soggette anche a fenomeni di spopolamento, e solo l’8% in aree urbane e periurbane.

L’incidenza del covering del fotovoltaico

Non riguarda le aree marginali: importante la schiacciante prevalenza dei seminativi, per lo più in territori di pianura. Al Centro-Nord il 95% delle superfici agricole dirottate sul fotovoltaico riguarda questa tipologia colturale, contro il 77% del Mezzogiorno. Al Sud e nelle Isole si osserva un significativo coinvolgimento anche delle colture permanenti (20%), con un quinto dei terreni agricoli disimpegnati per fare posto ai pannelli solari situato in zone montane o pedemontane.

I pannelli occupano suolo e impediscono la coltura del terreno

Complessivamente, la copertura di suolo nazionale con pannelli fotovoltaici ha cumulato negli anni un’estensione di circa 18.000 ettari, tra suoli agricoli ed extra-agricoli. Il Focus Ismea fornisce anche una stima del valore fondiario dei terreni transitati al “solare” nel 2023, pari a 9,7 milioni, effettuata a partire dagli indicatori agronomici-estimativi derivati dalle banche dati dell’Istituto. La collaborazione interistituzionale con Ispra e Snpa (Sistema nazionale protezione ambiente), per ora di carattere sperimentale, si inquadra in un più ampio progetto Ismea che prevede la costituzione di un “Osservatorio delle terre agricole e rurali nazionali”.