Declassamento del lupo, le associazioni scrivono all’UE: “ascoltate la scienza e sostenete il lupo”

LNDC Animal Protection e Green Impact, insieme ad altre 75 organizzazioni europee, lanciano un appello urgente scrivendo ai governi dei 27 Stati membri

A pochi giorni dalla pubblicazione ufficiale del provvedimento che declassa lo status di protezione del lupo in Europa, oltre 75 organizzazioni europee si uniscono in un appello, urgentissimo, ai governi dei 27 Stati membri dell’Unione Europea: non recepite questa decisione, respingetela e rispettate la scienza.

I lupi, specie ormai a rischio

Il parere delle associazioni

La scelta della Commissione Europea di declassare il lupo da “strettamente protetto” a “protetto” nella direttiva Habitat appare sempre più come una mossa esclusivamente politica e giuridicamente discutibile, priva di fondamento scientifico e dannosa per la biodiversità. La questione è ora al vaglio della Corte di Giustizia dell’UE, e proprio per questo LNDC e Green Impact chiedono agli Stati membri attraverso una lettera aperta di sospendere ogni modifica normativa nazionale per almeno i prossimi 18 mesi, periodo previsto per il recepimento della nuova direttiva.

“Il principio di precauzione è alla base del diritto ambientale europeo,” spiegano le associazioni. “Modificare ora le leggi nazionali significherebbe esporre gli Stati a contenziosi legali, oltre che a una grave responsabilità nei confronti della natura.”

Il fondamento scientifico

I dati parlano chiaro: secondo la comunità scientifica, la maggior parte delle sottopopolazioni di lupi in Europa resta vulnerabile, a rischio o in pericolo. Nonostante ciò, si è scelto di cedere a pressioni politiche e interessi locali che nulla hanno a che fare con i criteri ecologici alla base della direttiva Habitat.

Gli animalisti sottolineano come la predazione del bestiame da parte del lupo sia minima, incidendo per appena lo 0,07% sul totale degli animali allevati in Europa. Danni che sono già ampiamente compensati dai sussidi pubblici attraverso la PAC, la politica agricola comune.

Il lupo è un simbolo di equilibrio ecologico e il suo ritorno in molte aree europee è una storia di successo della conservazione. Svilire questo risultato per compiacere una narrazione distorta e strumentale è un errore gravissimo. La decisione dell’UE è attualmente oggetto di ricorso legale da parte nostra e di altre 20 associazioni in tutta Europa. Procedere con il recepimento nazionale significherebbe andare contro una sentenza attesa e forse, domani, dover fare marcia indietro“, dichiarano LNDC Animal Protection e Green Impact.

Partita la lettera (ed il ricorso) degli animalisti

Le due associazioni invitano quindi tutti i governi europei a seguire l’esempio di Paesi come Belgio, Polonia, Repubblica Ceca e Portogallo, che hanno già dichiarato l’intenzione di mantenere una protezione rigorosa per il lupo.

La conservazione non può essere guidata dall’emotività o dalla convenienza politica. Deve basarsi sulla scienza e sul diritto. I lupi non possono essere sacrificati sull’altare del consenso elettorale,” concludono le associazioni.